Da TARI al passaggio alla Tariffa Puntuale Rifiuti

18 Novembre 2016 | Tariffa Puntuale

Quali sono le differenze tra la TARI ed il passaggio alla Tariffa Puntuale Rifiuti?

 Dalla TARI al passaggio alla Tariffa Puntuale Rifiuti:

una analisi di confronto fra Ancona e Bolzano

L’idea nasce dall’esigenza di capire ed analizzare come alcuni Comuni hanno applicato la Tares nel 2013, con l’intento di introdurre spunti di riflessione per un miglioramento della situazione attuale ed del passaggio alla Tariffa Puntuale Rifiuti. La metodologia di lavoro adottata è stata la seguente:

  • Studio del DPR 158/99, con un “focus” sui costi di gestore
  • Confronto nell’applicazione del DPR 158/99 Tares e Tari
  • Breve cenno sulle tariffe applicate nella provincia di Ancona
  • Analisi e confronti fra le tariffe normalizzate e personalizzate: il caso di Ancona e Bolzano
  • Proposte e Conclusioni

Che cos’è il DPR 158/99

  •  Il DPR158/99 è stato il decreto attuativo del DLgs 22/97 (Decreto Ronchi),  altrimenti conosciuto come TIA1: Tariffa Igiene Ambientale.
  • Il DPR158/99 è stato anche il decreto attuativo del DLgs 152/06 (Legge Ambientale), altrimenti conosciuta come TIA2: Tariffa Integrata Ambientale.
  • Il DPR158/99 è il decreto attuativo che ha regolamentato l’applicazione della TARES.
  • E’ il decreto attuativo che regolamenterà la TARI: componente rifiuti della IUC.
  • E’ il decreto attuativo per eccellenza nell’ambito nei rifiuti in quanto recepisce le direttive comunitarie che determinano: “chi inquina paga” e “copertura del costo del servizio”.

 

Che cosa regolamenta il DPR 158/99

  • Stabilisce i criteri per l’individuazione del costo del servizio che dovranno essere coperti attraverso la determinazione delle tariffe TARES (Redazione Piano Finanziario, art 8 ed allegato II del DPR158/99).
  • Individua le Categorie di Utenze Tares in modo univoco per tutto il territorio nazionale, suddividendole in Domestiche (6 tipologie in base al numero dei componenti del nucleo familiare) e Non Domestiche (30 categorie oppure 21 se il Comune ha meno di 5.000 abitanti).
  • Determina i coefficienti da applicare alla singola categoria e le relative formule di calcolo che si basano su teoriche produzioni di rifiuti determinate per legge (es.: costa molto di più raccogliere e smaltire i rifiuti di un ortofrutta, piuttosto che di una banca).

 

Obiettivi del DPR 158/99

  •  RIDUZIONE DEI COSTI: far dipendere le tariffe dai costi sostenuti per la gestione del ciclo dei rifiuti, implica che una riduzione dei costi, attraverso economie di scala e razionalizzazione delle risorse, ridurrà le tariffe in modo diretto.
  • AUMENTO DEI RICAVI: attuare processi di valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata attraverso la creazione di impianti di selezione, incideranno anch’essi in modo diretto sulla riduzione delle tariffe.
  • ATTUARE POLITICHE PREMIANTI: attraverso l’applicazione di sconti e riduzioni per i virtuosi, per assolvere il principio di “chi inquina paga” e dunque di equità, si realizzerà quell’aumento di quota differenziata che produrrà ricavi ed ulteriori abbattimenti di costi.  Anche le attività di accertamento evasione agiranno direttamente sulla riduzione delle tariffe dei rifiuti.
  • ACCERTAMENTI E RECUPERO EVASIONE: ogni variazione anagrafica oppure ogni accertamento fatto andrà ad incidere puntualmente sulle tariffe dell’anno seguente riducendo una delle voci del PEF.

 

Cenni sulla TARI

  •  L’impianto è lo stesso della Tares (fatto salvo l’applicazione diversa di alcune riduzioni).
  • La componente rifiuti TARI può essere gestita un modo separato dalle altre due componenti (IMU e TASI).
  • Novità nel Regolamento IUC che, rispetto alla Tares, introduce i criteri di determinazione delle tariffe.
  • Modalità di versamento TARI: lascia la possibilità di utilizzare tutte le forme di pagamento.
  • Il decreto attuativo è il DPR 158/99. In alternativa i Comuni potrebbero commisurare la tariffa alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti.
  • Il comma 667 rappresenta uno degli elementi di grande innovazione della TARI. Con Regolamento da emanarsi entro sei mesi il Ministro dell’Ambiente stabilisce “i criteri per la realizzazione da parte dei comuni di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione caratterizzati dall’utilizzo di correttivi ai criteri di ripartizione del costo del servizio, finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio reso”.

 

 

Confronto Tariffe fra i Comuni di Ancona e Bolzano

Contesto del confronto

Risultato delle Analisi – Confronto Tariffe Ancona / Bolzano

Caratteristiche peculiari della Tariffa Puntuale Rifiuti nel Comune di Bolzano

  • Raccolta Porta a Porta con Bidoncini oppure con Sacchetti; entrambi con chip di riconoscimento del singolo utente/condominio.
  • Sono esclusi dal costo di raccolta la quota differenziata di Carta, Vetro, Imballaggi, Umido (“conferimento gratuito”).
  • Il Canone fisso è uguale per tutte le utenze e serve per coprire i costi fissi del servizio, assieme alla Tariffa Base che è modulata per utenza.
  • Svuotamenti Minimi, modulati per utenza, coprono il 75% dei costi variabili del servizio e coincidono con gli svuotamenti annui obbligatori: in caso di minori svuotamenti (conferimenti), la tariffa è comunque interamente dovuta. Gli svuotamenti eccedenti verranno pagati € 0,020/litro (in caso di sacchetti il prezzo è invece di € 0,0287/Lt).
  • La sperimentazione è partita dal 1° gennaio 2013 mentre tutta la Provincia di Bolzano è da diversi anni in tariffazione puntuale.

 

Proposte e Conclusioni

  • Necessità di una politica dei rifiuti d’ambito che permetta di abbattere i costi aumentando le economie di scala e valorizzazione rifiuti
  • Il gestore o i gestori legati al territorio (razionalizzazione dei costi)
  • Politiche premianti dei comportamenti virtuosi
  • Condivisione di tali processi con le associazioni di categoria in modo che si facciano promotrici di comportamenti virtuosi
  • Gestione unica oppure intergrata delle banche dati comunali: anche in questo caso razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse generano economie di scala che abbattono le tariffe.

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